
Bonus Domotica e proroga per l’anno 2020
Il Bonus Domotica rappresenta una misura entrata in vigore nel 2019 (presentato nella Legge di Bilancio del dicembre 2018) e oggetto di proroga per il 2020. Garantisce la detrazione del 65% delle spese sull’acquisto di una serie di impianti.
Il bonus in oggetto si è andato ad aggiungere al pacchetto di misure di cui fanno parte bonus ristrutturazioni, sismabonus, bonus mobili e bonus verde, anch’essi oggetto di proroga. Osservandole appare chiaro come ad accomunare tali misure sia l’obiettivo di corrispondere alcune agevolazioni fiscali legate alle attività di riqualificazione energetica delle strutture abitative.
Quali sono gli acquisti che danno diritto al Bonus?
Il bonus correlato alla domotica fa riferimento ai dispositivi “intelligenti” per la casa, ossia quei device che hanno come finalità la trasformazione di una semplice casa in una Smart Home. La presenza di tali dispositivi assicura un notevole risparmio sul piano energetico, riducendo i consumi.
In definitiva, quali sono i dispositivi che è possibile acquistare grazie al bonus? L’elenco include tutti i dispositivi deputati all’accensione e allo spegnimento degli impianti, o alla programmazione degli stessi da remoto. Sono considerati idonei anche i dispositivi che riportano i dati relativi ai consumi energetici.
Chi può richiedere il Bonus?
A poter usufruire del bonus sono in primis le persone fisiche che risultino proprietarie dell’immobile oggetto d’intervento. Ma la misura si estende ai contribuenti che percepiscono reddito d’impresa, alle associazioni costituite tra professionisti e agli enti, sia pubblici che privati (purché questi ultimi non effettuino di attività commerciali). L’agevolazione si allarga anche ai familiari che convivono con il proprietario, nel limite del 3° grado di parentela.
Al contrario, non hanno diritto a richiedere il bonus i proprietari di immobili strumentali ad un’attività d’impresa (oppure ad arte o professione). Tenete altresì presente che per poter entrare nell’ambito di applicazione del bonus, gli immobili devono possedere specifici requisiti: risultare regolarmente accatastati (o, comunque, con pratica in fase di lavorazione), essere in regola in ambito tributario e, infine, disporre di impianti di riscaldamento (non vengono presi in considerazione i camini).
Come effettuare la domanda?
Il primo passo da compiere per vedersi riconoscere il bonus consiste nel presentare la relativa domanda. Per procedere non dovrete fare altro che collegarvi al sito dell’ENEA (Ente Nazionale Efficienza Energetica) seguendo le indicazioni ivi riportate. Ricordate che la detrazione del 65% sulle spese sostenute verrà “spalmata” lungo un periodo di 10 anni prevedendo, pertanto, dei rimborsi rateali.
Un fattore cardine: la tracciabilità dei pagamenti
Un aspetto fondamentale è rappresentato dalle modalità di pagamento richieste. Se desiderate usufruire dell’agevolazione la spesa da voi effettuata dovrà prevedere un metodo di pagamento tracciabile; nel caso specifico la scelta è ricaduta sul bonifico, postale o bancario.
Inoltre, è necessario farsi rilasciare fattura o ricevuta, specificare il tipo di intervento eseguito e riportare nome e codice fiscale del beneficiario e nome e partita Iva dell’azienda che ha effettivamente dato luogo ai lavori. Occorrerà includere tale documentazione al momento della presentazione della domanda (in fase di dichiarazione dei redditi).
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